Ieri ho vissuto un’esperienza davvero unica ed emozionante: ho assistito all’alba sulle prealpi trevigiane.
Sveglia alle 4.30 e partenza per Segusino, direzione Malga Molvine “Binot”.
Questa piccola malga nel cuore delle prealpi si trova a circa 1150 metri di altitudine e gode di una splendida vista panoramica sulla vallata circostante.
Al mio arrivo sono stata accolta da Serena e Gildo, i due proprietari, che da sempre gestiscono questo piccolo angolo di paradiso con passione e dedizione.
Qui chiunque arrivi, a piedi, in macchina o addirittura a cavallo, può gustare ottimi spuntini a base di formaggi di malga e insaccati di produzione propria e godere della pace di questo luogo.
Dopo aver assistito da vicino alla mungitura delle mucche, ho seguito il signor Gildo al pascolo, il quale mi ha spiegato che a seconda del periodo dell’anno, dell’altitudine del pascolo e del tipo di alimentazione delle mucche, il formaggio creato con il loro latte assume caratteristiche diverse.
Quello prodotto nei mesi da giugno a settembre è il più pregiato e apprezzato, ottenuto esclusivamente con latte di mucca d’alpeggio.
Mentre ascoltavo i racconti di Gildo, ecco che da dietro un monte ha cominciato a spuntare l’alba.
Che emozione vedere il sole affacciarsi prima timidamente sulla vallata e poi salire lentamente in cielo. Un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita!
Successivamente siamo tornati in malga per la colazione.Un vero pasto da malgari, a base di pane fatto in casa, salame, formaggio stagionato e polenta arrostita.
Dopo questa breve pausa, la signora Serena mi ha accompagnata nelle sale dove nascono tutte le creazioni casearie della malga.
Dal camino dove avviene l’affumicatura delle ricotte, alla macchina per fare il burro, fino al recipiente in rame dove il latte si trasforma in caglio.
Il formaggio viene poi messo a riposare per settimane e mesi su delle assi di legno, pronto poi per essere rivenduto ai mercati della zona o gustato dagli ospiti della malga.
La mia mattinata si è poi conclusa con la visita al piccolo e caratteristico paesino di Stramare:
poche case, tutte in pietra, con pochi abitanti dediti alla pastorizia e all’amore per il territorio incontaminato che li circonda.