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INTERVISTA : ANTONELLA CANTARUTTI

by Serena Aversano

Antonella Cantarutti, Donna del Vino, produttrice friulana, la sua azienda festeggia quest’anno 50 anni di attività,  52 ha di vigneti tra Rosazzo e Bolzano del Friuli,  innamorata ed orgogliosa del suo territorio.

IN QUESTA DIFFICILE SITUAZIONE IN CUI I FATTURATI SONO CALATI ENORMEMENTE QUALI SONO SECONDO TE LE PRIORITA’ PER LA TUA CANTINA?

Come prima cosa mi auguro la riapertura delle attività e con essa la ripresa delle vendite. Sicuramente le aziende che risentono meno della crisi sono le cantine di grandi dimensioni, che occupano tutte le fasce di mercato, mentre a soffrire maggiormente sono i piccoli produttori, che hanno anche il ruolo di sostenere il territorio. La svendita dei vini purtroppo sarà il grosso problema che dovremo affrontare. Il mercato sarà in grado di assorbire anche la produzione del prossimo anno? Cosa succederà al vino non venduto come il prosecco o la ribolla gialla spumantizzata? Mi piacerebbe poter già dare delle risposte, ma in questo momento nessuno le ha, purtroppo… Non è il distanziamento sociale che ci permetterà di aumentare il fatturato ma saranno le persone che riprenderanno a muoversi, se sarà possibile!

CREDI CHE LA COMUNICAZIONE POSSA ESSERE UN AIUTO PER SUPERARE QUESTO MOMENTO?

Solo la comunicazione può aiutarci, non vedo altri strumenti, anche se secondo me le aziende dovranno focalizzarsi a comunicare valori veri, come il territorio, clima e ambiente e adesso non ci sono risorse da investire e noi cerchiamo di comunicare con i mezzi più economici che abbiamo a disposizione, come il digitale.

Per quanto riguarda il lavoro in vigna sono convinta che non cambierà, noi continueremo come sempre, cercando di produrre qualità, anche se saremo costretti a fare delle scelte difficili con il fatturato praticamente azzerato; ma consapevoli delle nostre scelte e sperando di non sbagliare!

Si parla di vendemmia verde, di distillazione volontaria, non sappiamo ora come ora che decisioni saremo costretti a prendere, speriamo di non essere  costretti a svendere i nostri vini, visto i costi che abbiamo sostenuto per farli!

QUALI SARANNO SECONDO TE GLI STRUMENTI PIU’ IDONEI PER ACQUISIRE CREDIBILITA’ E RILANCIARE IL TUO BUSINESS?

C’è da dire che il vino non è un bene durevole e che il business si misura per forza con le vendite e che sarà difficile che il vino si possa riprendere senza turismo, perché è trainante per il nostro paese e per il nostro settore. Non sono d’accordo con la gestione della pandemia a livello politico, perché ora le persone sono spaventate e impoverite e quando la cantina riaprirà dovrò tenerne ben conto, e ci sarà anche il rischio di chiusura per infortunio se entra in azienda un contagiato da coronavirus!

Supereranno meglio la crisi quelle aziende che si dimostreranno sensibili alle esigenze del cliente e che si misureranno a livello qualitativo, disposte anche a migliorarsi. Immagino che molti  ristoranti  non riapriranno perché oltre alla chiusura forzata devono far fronte ai costi che non sono stati alleggeriti come gli affitti, le imposte e così via. Ora come ora è difficile fare previsioni, valuteremo le scelte in base al momento.

CREDI CHE LE FIERE POSSANO ANCORA OGGI AVERE IL VALORE CHE AVEVANO PRIMA DEL CORONAVIRUS?

Siamo passati velocemente da un’era all’altra, nel giro di un paio di mesi: tutto è  cambiato. Abbiamo acquisito  nuove consapevolezze, prima del lockdown eravamo costretti a vivere le nostre vite in un vortice che ci obbligava ad essere presenti ovunque, altrimenti  non venivi considerato; ora abbiamo capito che il nostro business si può fare da casa con lo smartphone, puoi collegarti con la Cina tramite Wechat e se sai cogliere queste opportunità non è poi così necessario essere ovunque fisicamente, si possono mantenere relazioni  dall’ufficio e così faccio anch’io, continuo ad occuparmi dell’assistenza alle vendite dei miei estimatori da casa! Anche se molte cose sono cambiate le relazioni rimarranno sempre il nostro punto di forza!

PENSANDO AL BUDGET CHE HAI INVESTITO NEL 2019 IN COMUNICAZIONE, CHE COSA, ALLA LUCE DI QUESTO NUOVO SCENARIO CAMBIERESTI?

Prima devono riaprire le attività che ci permettevano di far girare il vino, di farlo conoscere e di consumarlo. E’ chiaro che con questi scenari io sto rivedendo tutto. Con le mie conoscenze telematiche organizzo live chat, video conferenze..mi piace mantenere le relazioni, oltre a fare il vino!

Intervista di Serena Aversano giornalista e copywriter

 

 

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