Home Comunicazione INTERVISTA A ROMINA TOGN DELLA CANTINA GAIERHOF

INTERVISTA A ROMINA TOGN DELLA CANTINA GAIERHOF

by Serena Aversano

Romina Togn, Donna del Vino e produttrice trentina, gestisce con la sua famiglia l’azienda Gaierhof a Roverè della Luna. La sua prima vendemmia risale al 1991, aveva vent’anni quando suo padre le insegnò l’arte del vino. Adora il Riesling.

IL CORONAVIRUS HA CAMBIATO IL MONDO DEL VINO.  QUALI STRATEGIE AVETE MESSO IN ATTO?

Il primo fronte che abbiamo cercato di presidiare è quello finanziario, mettendo in campo tutte le nostre forze per tutelare l’azienda e i collaboratori.

C’è stato un importante crollo dei mercati e sicuramente è cambiato il nostro modo di lavorare. Per sopperire a questa emergenza siamo partiti dall’analisi dei flussi finanziari, abbiamo reso più snelle alcune procedure per l’incasso dei sospesi  e quelle assicurative del credito.

Il mercato di sbocco della nostra azienda è rappresentato dal canale Ho.Re.Ca., in questo periodo fortemente in difficoltà per il lochdown, stiamo cercando di analizzare la situazione così da poter fornire indicazioni alla nostra forza vendita , anche se il poco fatturato che deriva perlopiù dal canale on line non può certo risanare la situazione. Stiamo investendo tempo e risorse nella formazione on line, per tenerci pronti al cambiamento in atto.

Da anni stiamo sviluppando il concetto di CODICE ETICO che è stato introdotto in azienda  per definire i valori etici fondamentali, principi che riguardano lo svolgimento dell’attività aziendali alla luce di regole di comportamento  e che riguardano tutte le nostre risorse umane.

Ai problemi dei mercati si aggiungono ovviamente quelli della produzione, che sono diversi e più complessi e anche se riprenderà il mercato sarà un processo lento e non sarà facile recuperare il fatturato perso quest’anno!

CHE VALORE DATE ALLA COMUNICAZIONE IN QUESTO PARTICOLARE MOMENTO?

La comunicazione è importante, sia interna che esterna e lo sarà sempre di più. Stiamo cercando di capire in che direzione muoverci al fine di trovare un sistema che si adatta alla filosofia della nostra realtà, che si rivolge sia al ristoratore che al consumatore finale.  Attualmente stiamo gestendo i canali social e il canale delle vendite online ma è evidente che può essere solo la base perché poi ci sono gli eventi, le degustazioni, fiere, ospiti, viaggi all’estero, tutto quello che abbiamo fatto negli anni per farci conoscere e che dovremo affrontare in modo completamente diverso. Sicuramente continueremo ad investire in comunicazione per rafforzare il valore del nostro brand nel prossimo periodo, perché solo così avremo meno difficoltà nei mercati.

QUALI SARANNO SECONDO TE GLI STRUMENTI PIU’ IDONEI PER ACQUISIRE CREDIBILITA’ E RILANCIARE IL TUO BUSINESS?

Quella che ci attende è una nuova sfida, non solo per il business ma anche nel sociale; credo però che ci siano anche delle opportunità da cogliere, anche se per ora è difficile riuscire a  vederle.

Quello che mi auguro che ci sia  maggior coesione nel nostro settore che ci permetterà di superare le divisioni interne per un obiettivo etico nel lungo periodo. Secondo me la comunicazione della pandemia è stata gestita male perché ho visto improvvisazione e superficialità.

CREDI CHE LE FIERE POSSANO ANCORA OGGI POSSANO AVERE IL VALORE CHE AVEVANO PRIMA DEL CORONAVIRUS?

Penso che le fiere possono sfruttare questo momento per rivedere il loro modello di business e cominciare ad evolversi, a costruire un modello diverso  per offrire nuove opportunità. Sarà complicato viaggiare per lavoro, quindi per forza ci si dovrà inventare un modo nuovo di proporsi e sicuramente anche rivedere i costi,  che ora come ora non possiamo più permetterci.

PENSANDO AL BUDGET CHE HAI INVESTITO NEL 2019 IN COMUNICAZIONE CHE COSA, ALLA LUCE DI QUESTO NUOVO SCENARIO, CAMBIERESTI O AGGIUNGERESTI?

Sarà interessante capire quali saranno gli strumenti che utilizzeremo per la promozione. Sarà una sfida riorganizzarci e ripensare qualcosa di “emozionante” e di nuovo. Bisognerà fare una valutazione sui progetti in cantiere e capire quali affrontare in futuro per garantirci visibilità e credibilità.

Attualmente stiamo mettendo a punto una serie di strumenti come video, social, piattaforme on line per  cercare di far fronte all’emergenza ma non credo proprio che in futuro potrà essere sufficiente. Queste sono soluzioni che ci permettono di  raggiungere chi ci già ci conosce, ma in futuro dovremo pensare a come raggiungere nuovi mercati e nuovi clienti.

QUALE SARA’ IL TUO BUSINESS MODEL PER IL 2020/2021?

Se potessimo fare gli imprenditori invece che trascorrere il tempo in conference call inutili in cui si prendono decisioni che poi vengono smentite, ogni giorno costretti a decifrare  decreti o circolari o posizioni sindacali, potremmo concentrarci meglio sul futuro delle nostre aziende. In questo stato di insicurezza e perplessità è difficile concentrarsi,  e molto dipenderà da cosa potremmo fare e come potremmo muoverci a fronte delle nuove normative. Anche a livello internazionale.

Intervista di Serena Aversano giornalista

Serena Comunicazione

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